Il 17 settembre presso il convento di San Francesco a Folloni si è tenuta la festa del decimo anniversario dell’Accademia Ildegarda. Il polo multidisciplinare di psicoterapia integrata, ispirato alla Santa di Bingen, si occupa della salute ovvero del benessere della persona attraverso l’idea di una necessaria armonizzazione della cura e della persona in tutte le sue parti: corpo, mente e spirito, con l’intento di trasmettere un vero “star bene” se non accordando tutta la persona e rispettando la salute in tutte le sue istanze. A fare gli onori di casa per l’evento è stato Padre Luigi Carillo che presso la struttura Francescana di Montella, lo stesso giorno festeggiava il suo 18esimo anno di sacerdozio. Per la giornata ispirata alla Viridas Ildegardiana (forza vitale) quale location migliore   se non il complesso Francescano? Tutto il fascino della natura tra il fiume Calore e il verde che circonda il monastero, hanno dato a tutti i partecipanti dell’evento, una carica di forza vitale e gioia che solo un posto unico come questo poteva fare. Non si deve assolutamente dimenticare che San Francesco a Folloni deve il suo nome al luogo fondato dallo stesso San Francesco d’Assisi, di passaggio verso il santuario di San Michele sul Gargano, nel gennaio 1222 (il bosco di Folloni). Fonti storiche, raccontano che il Santo di Assisi avesse lasciato alcuni suoi confratelli nel bosco infestato dai briganti perché vi realizzassero la prima chiesetta, dedicata alla S.S. Annunziata e non solo, nella medesima sede si racconta che qui il santo di Assisi compì tre miracoli tanto che oggi il complesso è stato definito Monumento Nazionale. Durante la giornata Padre Luigi ha fatto rivivere la magia del posto grazie anche alla visita della Tomba degli Innamorati dove, giovani coppie, si sono promessi amore eterno toccando il mausoleo con le spoglie. E’ stata inoltre mostrata una parte del sacco dove San Francesco in viaggio in Francia, realizzò uno dei suoi miracoli ovvero far arrivare dall’oltralpe del pane trasportato dagli angeli ai suoi confratelli che, in quel momento stavano patendo la fame sotto la neve di un gelido inverno. Il complesso conventuale concede la possibilità di immergersi in un luogo ricco di storia, spiritualità e natura dove a trarne beneficio sarà l’anima lo spirito e la mente, proprio come il principio cardine di santa Ildegarda e San Francesco.

Maurizio Vela