Dal 28 Ottobre al 1° Novembre 2021, Assisi ha finalmente ospitato, dopo due anni di assenza, l’evento più atteso da tantissimi giovani provenienti da tutta Italia uniti sotto il segno di Francesco: la 41esima edizione del Convegno Nazionale “Giovani Verso Assisi”, che quest’anno aveva come titolo “Cum tucte le Tue creature”.

Da 41 anni il Convegno (GvA) rappresenta per i ragazzi un’occasione per potersi ritagliare un tempo per loro stessi, per le loro esigenze e bisogni, in disparte dalla frenesia del mondo.

Non si può quantificare la gioia e l’entusiasmo presente nei cuori di tutti quando è arrivata la certezza che, dopo due anni di pandemia, il convegno si potesse celebrare nuovamente. Abbiamo pregato e ringraziato Dio per questo dono di grazia immenso che ha rappresentato il poterci rivedere e poter rivivere di nuovo il GVA dal vivo, nella casa di Francesco e Chiara, che è casa di tutti noi giovani francescani.

In questi ultimi due anni sono stati tanti i momenti di sconforto e di incertezza. Nessuno avrebbe mai immaginato che un’entità così piccola, come un virus, avrebbe potuto separarci e avrebbe impedito la realizzazione di una 41esima edizione del GVA in presenza. Ma se è vero che il Covid ci ha separato fisicamente, non è stato per lui possibile farlo spiritualmente. Con la speranza nel cuore, mai c’è stato un momento in cui la mano di Dio non abbia fatto mollare la presa sulla realizzazione del convegno. Infatti, nel 2020 è stata celebrata un’edizione un po’ diversa, un “GVA Special Edition”, che tutti noi abbiamo vissuto “virtualmente”. Ognuno a casa propria o nella sua comunità di appartenenza, ma tutti uniti e legati in preghiera e nella speranza che un giorno ci saremmo rincontrati in un unico grande abbraccio.

Poi, finalmente, siamo riusciti a vedere una luce in fondo al tunnel: Giovani Verso Assisi 2021 in presenza!

Il tema messo al centro del convegno, quest’anno, ha posto l’attenzione di tutti sull’importanza della cura del Creato, problematica davvero attualissima e anche al centro dei dibattiti del recente G20 e della Cop26. Come ogni anno, abbiamo vissuto insieme tanti momenti di riflessione, di preghiera e di fraternità.

Una veglia di preghiera ha data inizio al Convegno: ad attenderci davanti l’ingresso della Basilica superiore c’era il crocifisso di San Damiano. L’invito che ci è stato proposto era quello di lasciarsi guardare dagli occhi di Gesù, occhi che ci spingono a una “conversione” spirituale, ecologica e umana.

Attraverso l’analisi del “Cantico delle Creature”, scritto da San Francesco, abbiamo avuto modo di riflettere su quanto sia fondamentale riconciliarsi con ciò che Dio ci ha donato, acquistando e ri-conquistando un rapporto sano con il mondo e le sue creature, fin troppo, ad oggi, sfruttato dall’essere umano a proprio vantaggio.

Non solo cura del Creato, importantissimo è stato affrontare il tema della cura verso le relazioni, molto trascurata soprattutto durante la pandemia: La nostra relazione con Dio, con gli altri e anche con noi stessi, comprendendo che in questo mondo tutto è connesso.

Oltre alle liturgie che ci hanno aiutato a pregare avvicinandoci a Dio e al carisma di Francesco, tanti sono stati gli ospiti che hanno costellato questa 41esima edizione del GVA e ci hanno aiutato ad approfondire il tema: dal prete anticamorra, Don Luigi Merola, al campione paraolimpico Francesco Bocciardo e molti altri. Tanti volti con tante meravigliose storie di vita da raccontare. Le loro testimonianze sono state di grande spunto affinché, insieme, si inizi la costruzione di un mondo più umano in cui ognuno di noi è un “giocatore” e non uno “spettatore”.

Insomma, lo abbiamo atteso e desiderato tanto. Francesco ci ha chiamati, ha chiamato tutti e noi abbiamo risposto “Eccoci!”. L’esperienza del GVA aiuta noi giovani a fare della nostra vita un grande “SI” a Dio e alla fraternità. L’incertezza di questi ultimi anni vissuti, la distanza, la separazione, hanno finalmente dato spazio alla riconciliazione, al ritrovare gli amici d’un tempo, a “cambiare il nostro sguardo”. Così come i cittadini di Gubbio avevano paura del lupo e poi, grazie a Francesco, sono cambiati, così noi non abbiamo più paura: Il lupo è docile, ci invita ad accarezzarlo e ad avere cura.

Con l’aiuto di Dio siamo adesso pronti a vivere il nuovo anno, certi che quello che ci ha donato il Convegno resterà sempre saldo nei nostri cuori e ci farà da guida in tutti i momenti della nostra vita quotidiana.

Ci vediamo il prossimo anno con la 42esima edizione di “Giovani Verso Assisi”.

Chiara Galardo e Simone Patrone